Essere rinchiusi dentro il proprio corpo, incapaci di muoversi o comunicare,
senza che nessuno, nemmeno se stessi, riconosca la propria presenza, potrebbe sembrare il peggiore incubo immaginabile.
Purtroppo, storie terribili come queste sono la realtà di alcune persone. Martin Pistorius, un ragazzo sudafricano di 12 anni, è stato diagnosticato con una sconosciuta condizione neurologica.
Non è passato molto tempo prima che non fosse più in grado di muoversi o parlare. Sembrava essere caduto in uno strano coma, o almeno così tutti pensavano!
Sembrava completamente ignaro del suo ambiente, anche se non era affatto così. Si è reso conto della sua malattia alcuni anni dopo essere rimasto immobilizzato a letto.
Ma c’era poco che potesse fare perché non poteva muoversi né parlare.
I medici non si sono resi conto che era ancora vivo e rinchiuso nel suo stesso corpo fino a molti anni dopo.
“La mia consapevolezza è tornata gradualmente, quindi non è stato come se fossi stato addormentato e poi sveglio”, ha raccontato.
“Man mano che la mia consapevolezza tornava, ci ho messo un po’ a capire completamente di essere intrappolato dentro il mio corpo”,
ha raccontato Martin dopo aver parzialmente riacquistato la sua vita.
Non possiamo mai immaginare cosa sia passato Martin. Ora Martin può camminare, ma non è mai riuscito a parlare di nuovo.
La sua comunicazione avviene invece attraverso l’ausilio di un computer. È sposato e possiede la sua attività a Essex, in Inghilterra.
L’esperienza di vita di Martin è stata documentata in un libro diventato un best-seller, “Ghost Boy: la mia fuga da una vita rinchiuso nel mio stesso corpo”, pubblicato da Simon & Schuster.
